sono parecchi anni che non ti scrivo, talmente tanti che non ricordo nemmeno di averlo mai fatto. So per certo di averti scritto in passato, lo so perché me lo hanno detto tante volte i miei genitori, ma non ho tenuto memoria di nessuna delle lettere che per qualche anno, ogni anno, tanti anni fa, ti ho scritto, fin quando qualcuno mi ha fatto dubitare della tua esistenza.

So che per tradizione, quando si scrive a te, si stabilisce un patto, un do ut des. Io ho dei desideri, una lista di desideri, che tu sei in grado, in qualche misterioso modo, di esaudire ma dall’altra parte devo compilare una lista di impegni che devo mantenere nell’anno per meritarmi le tue attenzioni.

Allora, inizio da qui, dai miei impegni.

Mi impegno, caro Babbo Natale, ad essere un consumatore più consapevole della ricaduta che ogni mio gesto, ogni mia scelta, può avere sull’ambiente che mi circonda.

Userò il meno possibile le confezioni in plastica, provvedendo comunque e diligentemente a gettarle negli appositi cassonetti.

Userò il più possibile le bottiglie di vetro, provvedendo comunque e diligentemente a raccoglierle nelle apposite campane.

Ci penserò due volte prima di strappare un foglio di carta multiuso, valutando attentamente se uno strofinaccio non possa essere altrettanto adeguato.

Ridurrò il numero delle docce settimanali di un terzo e mi crogiolerò meno sotto il getto dell’acqua calda di inverno e fredda d’estate.

Pianterò almeno tre nuovi alberi in giardino, incrementerò l’orto ma in nessuno dei due casi userò pesticidi o sostanze chimiche, accettando di buon grado di dividere la mia insalata con qualche lumaca e i miei carciofi con le fastidiose formichine.

Mi impegno a camminare almeno del 20% in più dei 3,8km che oggi il mio telefono mi dice essere la media delle mie passeggiate, lasciando più spesso a casa la macchina.

Continuerò la mia battaglia, quotidiana e familiare, per spegnere le luci laddove non serve che siano accese, per razionalizzare la temperatura della casa e del frigo, i cicli della lavatrice e quelli della lavastoviglie.

Controllerò sempre e meglio la provenienza delle merci che acquisto e mi chiederò sempre più spesso se quello che sto per comprare mi serve davvero, se non posso riparare qualcosa invece di rinnovarla, se non è il caso di evitare che un pacco attraversi i due continenti per farmi contento.

Razionalizzerò anche l’uso del web, forzandomi a pensare che no, non è vero, che alla fine uno streaming in più non fa male a nessuno.

Insomma, cercherò di fare di me un abitante migliore di questa terra, di diventare più saggio, in qualche modo.

Venendo ora a te, caro Babbo Natale, ti chiedo forse il dono più difficile: aiutami a mantenere gli impegni che ho appena preso.

E visto che ci sei, fai lo stesso con gli altri otto miliardi di persone che come me affollano questo pianeta.

Zac