La nuova vita della plastica: ecco i dati del 2021
I numeri legati alla produzione e all’uso di prodotti e materiali in plastica hanno richiesto l’impegno da parte delle industrie, delle istituzioni e dei cittadini per arginare il problema dell’inquinamento ambientale. I dati del 2021, però, mostrano segnali incoraggianti sulla transizione verso un modello economico circolare. Ecco come le sfide poste dalle quantità di consumi in plastica vengono prontamente affrontate dalla collettività donando una nuova vita ai prodotti in plastica.
Il riuso delle materie plastiche è diventato un settore di grandi innovazioni nel corso degli ultimi anni. L’urgenza di rivoluzionare il ciclo della vita della plastica per evitare l’accumulo di rifiuti in plastica sul territorio e uno smaltimento tossico per l’ecosistema hanno fatto da spinta ai miglioramenti nei dati legati alla raccolta differenziata e alla diminuzione dell’impatto ambientale della plastica.
La riduzione dell’impatto ambientale delle plastiche e dei materiali derivati da essa è una delle priorità dell’Unione Europea nel processo di transizione verso l’economia circolare. Il nostro mercato degli imballaggi si confronta con un sistema aggiornato di regolamentazioni sul riciclo delle materie plastiche e con una serie di linee guida per industrie e aziende.
Nel 2021, in Europa sono stati riciclati 8.2 milioni di tonnellate di plastica a fronte di circa 35.6 milioni di tonnellate prodotti, utilizzati ed entrati nel flusso di rifiuti, con una percentuale di avviato a riciclo pari quindi al 23.1%. Da qui al 2030, si prevede, inoltre, una ulteriore crescita della quota di riciclato del 5.6%, così riporta un recente studio di settore a livello europeo.
Nonostante i continui progressi dal punto di vista normativo e tecnologico, i sistemi di produzione, consumo e riciclo della plastica devono quindi percorrere un importante percorso a livello europeo, per rendersi sempre più pienamente sostenibili. È anche vero, però, che la consapevolezza ambientale e le iniziative in materia di smaltimento della plastica nell’ambiente sono cresciute in modo esponenziale in questi ultimi anni.
E per quanto riguarda l’Italia? I dati Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica con il quale FIRI mantiene da anni un rapporto solido in forma di Accordi triennali, testimoniano la crescente sensibilità dei cittadini verso le questioni ambientali. L’Italia registra un aumento del 3% della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica: un nuovo record per il nostro Paese che raggiunge una quantità trattata pro capite media di 24,9 kg. Il raggiungimento di questi risultati a livello nazionale è dovuto ad un servizio di raccolta e riciclo capillare in tutto il Paese che vede il 96% di Comuni serviti e la partecipazione attiva del 98% dei cittadini.
Nel campo della raccolta, preparazione per il riutilizzo e avvio a riciclo degli imballaggi industriali, le aziende associate FIRI anche nel 2021 hanno fatto la loro parte, contribuendo ai positivi risultati a livello nazionale. I dati raccolti da FIRI mostrano le quantità di materie plastiche trattate dai soci: sono quasi 16.000 le tonnellate di materiale tra fusti in plastica, otri in plastica, pallet in plastica e altre componenti. Il 45% di questi materiali è stato preparato per il riutilizzo, mentre la restante parte è stata avviata a riciclo. FIRI si conferma protagonista nelle operazioni di recupero e nella transizione verso un sistema circolare di produzione e uso della plastica e degli imballaggi. Attraverso una serie di attività di pulizia, riparazione e controllo, i prodotti possono iniziare una nuova vita riacquisendo le condizioni necessarie per essere immessi nel mercato. FIRI opera su tutto il territorio nazionale e copre l’86% del mercato nazionale della rigenerazione di imballaggi industriali in plastica quali Fusti ed IBC. Questa convergenza di forze permette di sviluppare una rete solida e una maggiore efficienza nell’intercettare materiali che possono essere avviati al riuso.
I dati riportati dimostrano una crescita progressiva e costante dell’impegno per la cura del nostro Pianeta. Dall’impegno dei singoli cittadini nel riciclo al riadattamento dei cicli di produzione e riuso della plastica, la transizione verso un sistema economico circolare ha permesso l’esplorazione di innumerevoli possibilità per le ideazioni di prodotti e materiali che possono vivere una vita più lunga senza danneggiare l’ambiente. Queste nuove necessità ci hanno spinto a sfidare le frontiere della ricerca scientifica e tecnologica e hanno rafforzato i legami tra le persone in nome dell’impegno per la salvaguardia degli ecosistemi. La transizione verso sistemi economici circolari e sostenibili si dimostra, ora più che mai, non come un modello utopico per la nostra società ma come una realtà concreta.