Imballaggi ricondizionati. L’impegno di FIRI per la qualità e la sicurezza dei prodotti
L’associazione ha elaborato procedure, specifiche tecniche e linee guida che garantiscono la qualità dei prodotti e il rispetto delle disposizioni in materia di sostanze chimiche. Questi strumenti, elaborati grazie alla collaborazione dei Consorzi Corepla e Ricrea, saranno presentati nel corso di un convegno a Ecomondo
Paolo Pipere, consulente giuridico ambientale
L’attività di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti di imballaggio industriali e commerciali deve garantire l’immissione sul mercato di prodotti ricondizionati di elevata qualità. La qualità del prodotto può essere ottenuta definendo i requisiti minimi che il processo di ricondizionamento deve assicurare e le specifiche tecniche che l’imballaggio rigenerato deve soddisfare. Queste sono le ragioni che hanno condotto la Federazione Italiana Rigeneratori Imballaggi a elaborare sia le procedure che disciplinano le modalità di preparazione per il riutilizzo, integrando le prescrizioni contenute nelle autorizzazioni degli impianti di trattamento, sia le specifiche tecniche degli imballaggi ricondizionati.
Le procedure per la rigenerazione
Le procedure e le specifiche tecniche FIRI sono state elaborate per ciascuna delle tipologie di imballaggi preparati per il riutilizzo: cisternette IBC, fusti in plastica, fusti metallici e taniche. L’associazione ha predisposto anche una procedura e una specifica tecnica per il riciclaggio della plastica dei componenti di imballaggio non rigenerabili.
Ogni procedura disciplina le diverse fasi delle operazioni di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti di imballaggio: verifica dei rifiuti utilizzati come materiale dell’operazione di preparazione per il riutilizzo, processi e tecniche di trattamento, caratteristiche dei prodotti ottenuti, sistema di gestione della qualità, dichiarazione di conformità dei prodotti.
Le specifiche tecniche dei prodotti
Allo stesso modo, con riferimento alle specifiche tecniche relative agli imballaggi rigenerati in uscita dagli impianti, si è ritenuto di definire in modo dettagliato i requisiti minimi che devono essere rispettati per assicurare che i prodotti ottenuti siano pienamente rispondenti alla domanda di mercato e in grado di garantire le prestazioni attese dagli utilizzatori.
Sia le procedure sia le specifiche tecniche sono state ritenute pienamente rispondenti allo scopo da alcuni degli enti che rilasciano le autorizzazioni agli impianti di trattamento.
Conformità alle norme sulle sostanze chimiche
Gli imballaggi ricondizionati, al pari di quelli nuovi, devono essere conformi a tutte le norme dell’Unione europea relative alle sostanze chimiche e ai prodotti collegati. Ma quali sono le norme effettivamente applicabili alle diverse tipologie di imballaggi preparati per il riutilizzo e alla plastica riciclata? L’individuazione delle prescrizioni previste dai diversi Regolamenti europei non è né semplice né immediata; per questo motivo FIRI ha deciso di integrare le procedure e le specifiche tecniche con un approfondimento, una vera e propria linea guida, sulle modalità di applicazione ai prodotti generati dagli impianti di trattamento dei Regolamenti REACH – sulla registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, CLP – sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele e POPs – sugli inquinanti organici persistenti. Anche tutti questi aspetti, decisivi per la qualità e la sicurezza degli imballaggi rigenerati, sono stati attentamente considerati, dando vita a indicazioni di dettaglio indispensabili per gli operatori.